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Guida Allevamenti

LA TRANSAPPENNINICA A CAVALLO DEI PSA

Pubblicato martedì, 16 ottobre, 2018

 

Per il 24° anno si è svolta nei giorni scorsi la TRANSAPPENNINICA che Leonardo Dori e Omero Romualdi (anime e cuori dell’associazione che la organizza) hanno messo in piedi questa straordinaria avventura.
Come ogni volta il percorso è stato diverso dai precedenti e questa volta il viaggio ha attraversato le terre di Francesco, a Gubbio e dintorni.
Il lavoro svolto dall'associazione è stata di anno in anno sempre più apprezzato tanto che è stata costretta a mettere un tetto massimo di cavalli iscrivibili alla Transappenninica: 150 e non uno di più.

Anche in primavera c’era stata un’iniziativa a successo con un viaggio itinerante che aveva coinvolto 150 cavalli e cavalieri in un viaggio itinerante nelle luoghi colpiti dal terremoto, da Visso ad Amatrice passando da Norcia.

Questa volta, dal 3 al 7 ottobre, i percorsi sono stati “a margherita” con un campo base e viaggi giornalieri sempre in luoghi diversi e senza mai attraversare o percorrere l’asfalto, tornando la sera al campo base.
Sono stati 124 i cavalli iscritti a questa Transappenninica, che ha raggiunto un livello organizzativo ormai collaudato e, spesso, copiato anche per altri viaggi a cavallo.
Ma i primi, gli originali, sono sempre i migliori.

Non è una sorpresa trovare tra i 124 cavalli ben 42 Purosangue Arabo e ci racconta qualcosa in merito proprio Leo Dori, socio ANICA con tessera numero 300, un dato che tiene a sottolineare.

Penso di essere rimasto uno dei primi iscritti ANICA e ne sono orgoglioso. A questa Transappenninica il numero alto di PSA rappresenta un trend in costante crescita.
Il motivo c’è ed è molto chiaro: il Purosangue Arabo è il miglior cavallo in assoluto per le attività di viaggio e trekking evoluti. Può tenere un passo di 8 km/h anche per 7 ore, come nessun altro cavallo può fare. C’è, però, una condizione essenziale che deve essere rispettata.
I cavalli da trekking devono essere addestrati e preparati per questo genere di attività".


Non si può che condividere l’idea di Leonardo Dori che i PSA siano tra i cavalli più dotati per la disciplina e il suo bell’appuntamento della Transappenninica con la loro fortissima presenza sta lì a dimostrare quanto tutto ciò sia vero ed inconfutabile, come sicuramente vero ed incontrovertibile è il fatto che se si vuole affrontare un trekking impegnativo a tutto tondo, i cavalli devono essere molto ben preparati ed addestrati da persone esperte.
I cavalieri per parte loro dovranno affrontare in modo consapevole l’impegno e darsi una solida preparazione fisica per far si che l’evento cui partecipano sia di massima soddisfazione.

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